198 giorni di guerra a Gaza. 34.097 morti. Gli USA continuano a sostenere Israele

Di Eleana Elefante

A 198 giorni di guerra a Gaza, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti approva il pacchetto da 95 miliardi di dollari per armi in supporto di Israele( 26 miliardi di cui  12 miliardi di armamenti e 14 miliardi di aiuti umanitari), di Taiwan (8 miliardi) e dell’Ucraina(61 miliardi di dollari per quest’ultima ). 

A Gaza due bombardamenti israeliani hanno colpito la città di Rafah che ospita ormai la maggior parte della popolazione della Striscia, 1 milione e mezzo, soprattutto sfollati,  ammassati nei palazzi distrutti e nelle tendopoli. I palestinesi riferiscono di altri 16 morti ieri sera in un raid aereo contro 3 case. La maggior parte delle vittime (10)si sono avute nell’attacco alla casa della famiglia Abd Alael, nel quartiere di A-Tanur, nella parte orientale della città. L’intera famiglia di 8 persone, tutte sfollate, è stata sterminata mentre si trovava nel suo appartamento. Su 9 uccisi, 6 bambini e 2 donne. Nella parte orientale della città ancora si contano i morti dell’attacco. Per il momento si sa per certo che una donna è rimasta uccisa. L’aumento del numero e della violenza degli attacchi su Rafah sta spingendo molti palestinesi a spostarsi, di nuovo, provando a cercare rifugio altrove. Ma non esiste un posto sicuro nella Striscia di Gaza. Netanyahu :”Nei prossimi giorni aumenteremo la pressione militare e politica su Hamas perché solo così potremo liberare i nostri ostaggi e ottenere la vittoria”. Finora non esiste alcuna organizzazione umanitaria che abbia accettato di partecipare all’evacuazione dei civili da Rafah, e Israele non vuole che partecipi l’UNRWA, che sostiene Hamas, perché se lo facesse, “cioè Israele”, gli avrebbe dato legittimità internazionale, e Israele la rifiuta.

A Khan Yunis ritrovate 2 fosse comuni con oltre 286 corpi. Ieri, le squadre di Protezione civile recuperano da una fossa comune situata presso l’ospedale Nasser circa 73 corpi. Finora sono stati riesumati i corpi di 170 martiri dalle fosse comuni nei cortili del Complesso Nasser a Khan Yunis. 700 persone risultano scomparse da quando l’esercito di occupazione si è ritirato dal Nasser Medical Complex

In Cisgiordania e a Gerusalemme Est ieri sera si è tenuto uno sciopero generale di protesta e lutto. Accesi scontri nel campo di Nur Shams (Tulkarem) dove si sta ultimando il bilancio delle vittime degli scontri , che varia da 14 a 20, di palestinesi uccisi dall’esercito israeliano durante la sua lunga incursione e che, in apparenza, ora sembra terminata. Cinque corpi sono stati portati via dai militari israeliani. Prosegue il raid dell’esercito e le testimonianze video denunciano il blocco delle ambulanze da parte dei militari israeliani, che impediscono il soccorso ai feriti e l’accesso al campo ai soccorsi e ai giornalisti. Sono stati effettuati arresti di massa. Inoltre coloni israeliani, riferiscono testimoni, hanno ucciso durante un raid nel villaggio di Sawiya (Nablus) un autista di una ambulanza, Mohammed Musa di 50 anni. E il quarto palestinese ucciso da coloni negli ultimi giorni. Oggi, domenica, è stato proclamato una sciopero generale in Cisgiordania e Gerusalemme est per protestare contro l’incursione a Nur Shams e le numerose uccisioni. Sono almeno 473 i palestinesi uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre 2023, 9.500 sono nelle carceri israeliane (erano 5.200 prima del 7 ottobre), di questi 3.660 in detenzione amministrativa, senza accuse, 200 i minori.